venerdì 26 aprile 2013

Gli avverbi – Guida alla Grammatica Italiana di Base

Dopo aver parlato dell'articolo, dei pronomi e dell'aggettivo, oggi è il turno degli avverbi. Quello che faremo è cercare di definirli e illustrare nel dettaglio le due macro categorie in cui vengono suddivisi. Inoltre, analizzeremo i gradi di comparazione dell'avverbio per poterne dare una panoramica completa.



Gli avverbi, usi e funzioni

Gli avverbi sono una parte del discorso che serve ad accompagnare un verbo, un aggettivo o un altro avverbio per modificarne o specificarne il significato. Ed è proprio in virtù delle loro funzioni che possono essere suddivisi in due grandi categorie.
  1. Gli avverbi qualificativi (detti anche di modo o di maniera), che servono ad attribuire una qualità ulteriore al termine a cui si riferiscono (es. tutti instancabilmente impegnati). 

  2. Gli avverbi determinativi, che indicano o specificano una circostanza esterna all'azione (es. improvvisamente sparisce!).


Gli avverbi di modo

Rientrano in questa categoria gli avverbi che servono a indicare il modo in cui si svolge l'azione. Questi rispondono sempre alle domande Come? In che modo? In quale maniera? e rappresentano il gruppo più numeroso.

Generalmente si formano aggiungendo il suffisso -mente all'aggettivo qualificativo (es. alacremente), ma possiamo trovarne alcuni in -oni (es. cavalcioni, carponi, penzoloni).


Locuzioni avverbiali
Le locuzioni avverbiali sono formate da un gruppo di parole che insieme svolgono le stesse funzioni degli avverbi. Esse possono essere costituite da:
  • preposizione e aggettivo (es di recente, in basso);
  • preposizione e sostantivo (es. in mezzo, a caso);
  • avverbio e avverbio (es. or ora);
  • aggettivo e aggettivo (es. pian piano);
  • sostantivo e sostantivo (es. terra terra).


Gli avverbi determinativi

Come abbiamo detto, questi avverbi servono a specificare qualcosa che avviene al di fuori dell'azione. Possiamo suddividerli in 8 gruppi ulteriori:
  1. Avverbi di luogo
    Rispondo alle domande Dove? In quale luogo? e servono a indicare il luogo in cui si svolge l'azione, o nel quale si trova qualcuno o qualcosa. Ecco i più diffusi: qui, qua, quaggiù, quassù, ,

  2. Avverbi di tempo
    Ci dicono in quale momento si è svolta l'azione, rispondendo alle domande Quando? In quale tempo?. Questi sono i più noti: adesso, subito, ora, prima, dopo, poi, domani, oggi, sempre, mai, spesso.

  3. Avverbi di quantità
    Indicano una misura specifica o una quantità. Rispondono sempre alle domande Quanto? In che misura?. I più comuni sono: poco, niente, parecchio, molto, tanto, quanto, meno, più, così, quasi, abbastanza.

  4. Avverbi di paragone
    Vengono usati per illustrare una somiglianza o un paragone. I più comuni sono: così e come.

  5. Avverbi di negazione
    Servono a negare quanto espresso dal verbo. I più diffusi sono: nemmeno, non, neanche, neppure, .

  6. Avverbi di affermazione
    Affermano l'azione indicata dal verbo rafforzandola. Quelli più utilizzati sono: certamente, sicuro, sicuramente, , certo.

  7. Avverbi di aggiunzione
    Vengono impiegati per aggiungere qualcosa a un verbo. Ne sono esempi: inoltre e pure.

  8. Avverbi di dubbio
    Servono per indicare un dubbio rispetto all'azione espressa dal verbo. Quelli più comunemente utilizzati sono: probabilmente, forse, eventualmente.


I gradi di comparazione degli avverbi

Proprio come gli aggettivi, anche gli avverbi hanno 3 gradi di comparazione:
  • Positivo – es. tardi, poco, anticamente;
  • Comparativo – es. più tardi, meno, più anticamente;
  • Superlativo – es. tardissimo, pochissimo, antichissimamente.

Esistono poi degli avverbi che che possono assumere delle desinenze diminutive o accrescitive. Alcuni esempi sono: bene, benino, benone; poco, pochino; male, maluccio, malaccio.



Letture consigliate

Ecco un post dal blog Scrittori indipendenti che ci dice perché è necessario fare attenzione agli avverbi.


E voi, cosa ne pensate?

Fate spesso ricorso agli avverbi? In fase di revisione di un testo vi capita mai di eliminare qualche avverbio che ritenete superfluo?

2 commenti:

  1. Quando rileggo faccio attenzione all'uso degli avverbi, perché capita che ne usi troppi, specialmente quelli che finiscono in -mente e causano spesso rime brutte a leggersi.

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    Risposte
    1. Pure io ne abuso spesso, anche quando non sarebbe necessario, e il risultato è pessimo!

      Non sempre li elimino, però, perché ci sono casi in cui si rivelano piuttosto utili.

      Elimina

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